Certo, considerando un mercato dai prezzi così gonfiati, il Napoli poteva incassare di più dalla cessione di Giacomo Raspadori all’Atletico Madrid. La premessa è d’obbligo, dopo che sono state svelate le cifre dell’affare (22mln di euro garantiti e 4mln di bonus di cui due facilmente raggiungibili per la qualificazione Champions) che hanno portato non poche polemiche. In molti ritengono la cifra uno scandalo ed i paragoni con altri elementi sono ricorrenti, a partire da Ndoye partito per oltre 40mln di euro o Lucca acquistato a 9mln più 26. In realtà vanno fatte diverse osservazioni per spiegare l’ok rapido del Napoli all’affare, oltre a ricordare che è il mercato a fare il prezzo e non esiste una cifra ideale o automatica consultando Transfermarkt.
Senza collocazione – L’addio nasce in primis per le caratteristiche di Raspadori, acquistato per un 4-2-3-1 che poi non è stato utilizzato da nessun allenatore. Antonio Conte, che pure in carriera ha costruito le sue fortune con le due punte, l’ha utilizzato raramente e più che altro a gara iniziata in situazioni negative o quando non aveva altre scelte. Rispetto a Spalletti, che nel suo gioco lo vedeva anche da prima punta (e persino esterno), per Conte è sempre stato solo una seconda punta restringendo le possibilità.
Protagonista solo per una lunga serie di infortuni – Come dicevamo, pur essendo stato protagonista negli ultimi mesi che hanno portato allo Scudetto, Raspadori s’è ritrovato in campo solo per l’addio di Kvara, la bocciatura del sostituto e parallelamente gli infortuni di tutti gli uomini alternativi per mantenere il tridente largo. Considerando l’abbondanza di quest’anno (ed il Napoli ha in mente di inserire un ulteriore esterno offensivo, oltre ad avere la soluzione Gutierrez che è un laterale di grande spinta) difficilmente potrebbero riaprirsi le stesse porte.
Rischio svalutazione – Nonostante gli ultimi mesi positivi, alcuni gol determinanti e che resteranno nella memoria dei tifosi azzurri per sempre, per i motivi già elencati un altro anno a Napoli porterebbe Raspadori probabilmente a svalutarsi ulteriormente. Sì, non mancherebbero probabilmente altri momenti o periodi d’oro, considerando la positività e la professionalità del giocatore, ma senza la titolarità nella gran parte dei match difficilmente l’anno prossimo (e con un anno in meno di contratto) il Napoli potrebbe strappare di più.
Nessuna offerta e ingaggio alto – In ultimo, ma probabilmente il fattore chiave, non c’era la fila per lui. Tanti gli esempi tirati fuori in queste ore per urlare allo scandalo, ma in realtà l’Atletico non ha trovato concorrenza, conosceva la volontà del Napoli ed anche il giocatore ha subito scelto gli spagnoli (e già a gennaio chiese la cessione). Peraltro, il contratto a salire di Raspadori lo porta a superare abbondantemente i 3mln netti. Ed è indicizzato a salire anche nei prossimi anni. Un altro dei tanti motivi che ci porta a dire che sì, il Napoli poteva incassare di più, ma siamo lontani dalla svendita.