Nella giornata di lunedì potrebbe finalmente chiudersi la telenovela di mercato iniziata a giugno: quella per il passaggio di Juanlu Sanchez al Napoli. Gli azzurri verseranno circa 17 milioni di euro nelle casse del Siviglia, che probabilmente manterrà una percentuale sulla futura rivendita del calciatore. Il lungo protrarsi della trattativa è stato un chiaro segnale – oltre che del braccio di ferro con il club andaluso – della grande fiducia che gli azzurri ripongono nel gioiellino spagnolo: le difficoltà avrebbero potuto spingere la società a valutare alternative, ma il Napoli ha voluto solo Juanlu Sánchez.
Classe 2003 e quindi non occuperà posto in lista Serie A: questo è sicuramente uno dei motivi principali dietro il suo acquisto, ma di certo non l’unico. Juanlu è nel giro della Nazionale Under 21, con cui proprio quest’estate ha disputato l’Europeo, e vanta già 112 presenze tra i professionisti (di cui 59 in Liga e 7 in competizioni europee), numeri rari per un 22enne. In campo, poi, è un tuttofare: in carriera ha giocato 60 partite da terzino destro, 60 da ala d’attacco, 16 da mezz’ala, 12 da esterno di centrocampo e anche 6 sulla trequarti. Sanchez sa adattarsi a diversi sistemi di gioco, ma nelle ultime due stagioni è cresciuto particolarmente come laterale di destra (perlopiù terzino) e all’occorrenza mezz’ala. Nella Roja si può trovare il termine di paragone, con le dovute proporzioni, Marcos Llorente dell’Atletico Madrid: i due condividono duttilità, struttura fisica (186 centimetri), doti difensive, cilindrata per coprire la fascia e al contempo tecnica per spostarsi in zone più centrali del campo.
Nel Napoli, Juanlu Sanchez arriva per essere il vice di Giovanni Di Lorenzo, almeno numericamente. Per quanto riguarda le funzioni, invece, parliamo di due profili diversi. Il capitano azzurro è il tipo di terzino che partecipa attivamente alla costruzione del gioco: ad esempio nella variante provata da Antonio Conte in pre-campionato, è uno dei tre che fanno partire l’azione. Detto che nel corso dei 90 minuti il sistema può cambiare, Di Lorenzo a volte viene svincolato e avanza o entra dentro il campo. Juanlu Sanchez è più un invasore, tocca meno palloni e viene coinvolto maggiormente negli ultimi metri dove sa essere prezioso (Di Lorenzo in media tocca 22 palloni in più a partita, ma i tocchi nell’ultimo terzo sono quasi uguali, 17 contro 14,5). Infatti, lo spagnolo ha un rendimento offensivo notevole: media di 7 gol+assist nelle ultime tre stagioni, nella scorsa in 35 presenze ha messo a referto 5 assist e 5 reti, siglate tutte dall’interno dell’area di rigore a testimonianza della spiccata dote nell’incursione. Perciò non è da escludere che Conte in alcune occasioni possa pensare di utilizzarlo a centrocampo o da esterno al posto di Politano. Va sottolineato come Juanlu Sanchez sia riuscito a emergere nel difficile contesto del Siviglia che, oltre a navigare nel caos societario e finanziario, nella Liga 2024/25 è arrivato ad un solo punto dalla retrocessione. Oltre agli ottimi numeri sotto porta, tra i terzini è stato nono per contrasti vinti a partita, quarto per tentativi di dribbling fermati e secondo per passaggi bloccati; errori che hanno portato a un gol avversario: zero. Il tutto in una squadra che ha subito 55 reti.
La cifra spesa per il cartellino lo lascia intendere, le statistiche confermano che il Napoli non sta prendendo Juanlu Sanchez solo per avere un sostituto di Di Lorenzo nell’anno corrente. L’investimento è mirato: un 2003 già con una buona esperienza sulle spalle, un calciatore che può rientrare nelle diverse soluzioni di gioco di Conte, con le caratteristiche che il tecnico predilige… disciplina difensiva, gol nelle gambe, struttura fisica, intelligenza tattica. Juanlu Sanchez sarà il presente e il futuro del Napoli.