Da quando Luigi Mangione ha assassinato un loro collega, i capi delle grandi società statunitensi spendono di più in guardie del corpo
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Da quando nel dicembre del 2024 Luigi Mangione assassinò a New York l’amministratore delegato della società di assicurazioni mediche UnitedHealthcare Brian Thompson, le grandi aziende tecnologiche statunitensi hanno aumentato significativamente la spesa per proteggere i loro CEO da possibili aggressioni e attentati. Nel 2024 le dieci più grandi del settore hanno speso complessivamente 45 milioni di dollari per la sicurezza dei loro dirigenti, 27 dei quali sono stati destinati soltanto da Meta alla protezione di Mark Zuckerberg e della sua famiglia. Anche Amazon, Alphabet e Nvidia hanno aumentato del 10% questo tipo di spesa, secondo il Financial Times.
L’omicidio di Thompson fu seguito da estese celebrazioni sui social network di Mangione, provenienti da migliaia di persone che giustificavano la scelta di usare la violenza contro un rappresentante di uno dei settori più detestati dell’economia statunitense, quello delle assicurazioni sanitarie. Proprio quell’apparente solidarietà per Mangione ha provocato l’aumento di spesa per i servizi di sicurezza dei CEO, che negli Stati Uniti sono forniti da aziende specializzate come Gavin de Becker & Associates e LaSorsa Security & Associates, per cui lavorano molti ex membri delle forze dell’ordine o dell’esercito statunitense.
Secondo il fondatore della seconda azienda, nella prima metà di quest’anno il lavoro sarebbe stato «tanto lavoro in tutto il 2024». «Non ho mai sentito un livello di minaccia o preoccupazione più alto di quanto lo sia oggi», ha detto al Financial Times James Hamilton di Hamilton Security Group, altra società del settore.
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L’interesse attorno a questo tipo di servizi è aumentato ulteriormente nelle ultime settimane, dopo un attentato avvenuto a Manhattan a luglio, nel quale sono state uccise quattro persone, tra cui una dirigente di Blackstone, una delle più grandi società finanziarie del mondo. Secondo quanto ricostruito dalle autorità, il responsabile della strage aveva scelto di attaccare quell’edificio perché vi aveva sede anche la NFL (la principale lega professionistica di football americano), che l’omicida riteneva responsabile di alcune lesioni da lui subite in passato.
Questo genere di attentati da parte di cittadini comuni contro dirigenti e capi d’azienda è un fenomeno nuovo che online qualcuno ha definito Luigism (o “luigismo”, dal nome di Mangione). Ma non è l’unico fattore a spingere le grandi aziende a investire di più nella sicurezza dei propri capi.
Nel corso dell’ultimo anno in particolare, molte di queste società hanno aumentato la propria rilevanza politica, soprattutto dopo la vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali statunitensi. Il caso più noto è quello di Elon Musk, capo di Tesla e SpaceX, che fino allo scorso maggio ha avuto un ruolo di rilievo nel governo statunitense, ispirando anche il dipartimento per l’Efficienza del governo (o DOGE).
La politicizzazione delle aziende tecnologiche si unisce all’enorme crescita registrata dal settore negli ultimi anni, a causa dei grandi investimenti in corso sulle intelligenze artificiali, grazie ai quali Nvidia è diventata la prima azienda al mondo a superare una valutazione di 4mila miliardi. Questo ha spinto il suo CEO Jensen Huang a dotarsi di una maggiore protezione personale. Lo stesso è avvenuto con Palantir, un’azienda di cybersicurezza e AI, il cui CEO Alex Karp è sotto protezione 24 ore al giorno.
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Qualcosa di simile è avvenuto nel settore delle criptovalute, una tecnologia che ha arricchito molti investitori, rendendoli bersagli facili di truffe, estorsioni e persino sequestri di persona. Coinbase, uno dei principali servizi per lo scambio di criptovalute, ha speso più di sei milioni di dollari nel solo 2024 per proteggere il suo CEO, Brian Armstrong.
Già nel settembre del 2024, il New York Times raccontò come Musk, il cui patrimonio personale è superiore ai 400 miliardi di dollari, fosse «sempre più barricato dietro a una crescente falange di guardie del corpo armate», a causa delle molte minacce di morte che riceveva. In una riunione annuale con gli azionisti di Tesla, quell’anno, Musk disse che «la probabilità che un maniaco omicida provi a ucciderti è proporzionale al numero di maniaci omicidi che conoscono il tuo nome. Il mio nome lo sentono molto, quindi dico “Ok, sono nella lista”».
Per controllare direttamente la propria protezione, Musk ha fondato la Foundation Security, una società del settore a cui è affidata la sua difesa personale, che conta decine di dipendenti, tra cui venti guardie del corpo.