Dalla conferenza di presentazione di Luciano Spalletti era emerso un messaggio chiaro nelle parole di Comolli: “Il fatto che gli acquisti estivi non stiano giocando con grande continuità non mi toglie il sonno: serve tempo”. Eppure, come riportato da La Gazzetta dello Sport, il cambio in panchina non ha ancora invertito la tendenza. Nelle prime uscite, il nuovo tecnico bianconero ha preferito affidarsi ai giocatori più rodati, frutto delle gestioni sportive precedenti. Contro Sporting e Torino, Spalletti ha schierato di nuovo i “fedelissimi” ereditati da Giuntoli, Cherubini e Paratici, rinviando il pieno inserimento dei volti nuovi arrivati nell’estate 2024.
Tra questi, Lois Openda rappresenta il caso più emblematico. L’attaccante belga, acquistato per 44 milioni tra prestito e riscatto obbligatorio, ha collezionato appena 64 minuti all’esordio di Cremona, poi sei nel derby con il Torino. Pochi, ma comunque più degli zero gol segnati. Il suo digiuno si protrae ormai da sette mesi, tra Lipsia, nazionale e Juventus. Anche Jonathan David ed Edon Zhegrova hanno faticato a ritagliarsi spazio, mentre Joao Mario resta un oggetto misterioso, con appena 11 minuti in campo. Spalletti, come il predecessore Tudor, ha scelto la via della prudenza: per i nuovi acquisti servirà ancora tempo, ma la pazienza dell’ambiente bianconero non è infinita.

