Aggiungere il calcio femminile a un videogioco è un lavorone

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Aggiungere il calcio femminile a un videogioco è un lavorone

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Dopo due anni di attesa è da qualche giorno disponibile Football Manager, il più noto e apprezzato videogioco manageriale di calcio, in cui il gioco consiste nell’allenare e gestire lo staff e i calciatori di una squadra. Da quest’anno anche le calciatrici: sono più di 36mila, da 14 campionati (compresa la Serie A italiana) di 11 paesi di 3 continenti.

L’integrazione del calcio femminile in Football Manager era stata annunciata nel 2021 e ci ha lavorato un team di 40 persone. Il primo obiettivo era trovare e valutare informazioni su decine di migliaia di calciatrici reali. Poi si è ragionato su come cambiare il sistema di gioco per rendere realistiche le dinamiche del calcio femminile. Tina Keech, la donna a capo del team, ha detto: «Su Google trovi in un secondo il nome del cane della sorella di Harry Kane, mentre di Beth Mead non si trova nemmeno l’altezza». Kane è un forte attaccante inglese, Mead è una forte attaccante inglese.

Football Manager esiste in varie versioni, e diversi nomi, dal 1992. Negli anni ha costruito un gigantesco database di calciatori: nella versione appena uscita, FM26, sono oltre 700mila. Tutti reali: con nomi, ruoli e caratteristiche fisiche, tecniche e psicologiche che replicano cioè per quanto possibile la realtà. Negli anni i giocatori cambiano – ne arrivano di nuovi e cambiano le caratteristiche di quelli già presenti – ma a livello maschile Football Manager deve limitarsi ad aggiornare e integrare il suo database: non è facile – solo per reperire i dati ci vogliono circa 1.600 persone – ma non si parte da zero.

Per aggiungere il calcio femminile invece si è dovuto fare tutto da zero, per di più con la generale scarsità di informazioni ben raccontata dall’esempio che riguarda Kane e Mead. Anzi, da ancora meno di zero. Nel 2020 Miles Jacobson, la persona a capo di Football Manager, aveva detto che l’aggiunta nel gioco del calcio femminile non era «economicamente sostenibile». Tradotto: costava troppo e rendeva poco.

Jacobson ha raccontato però di averne parlato con alcune calciatrici, che gli dissero una cosa spesso molto vera quando si parla di calcio femminile, e cioè che diventa economicamente sostenibile solo se qualcuno si prende la briga di provare a farlo diventare. È un circolo virtuoso: il calcio femminile funziona se si fa conoscere, e quindi per funzionare ha bisogno di farsi conoscere, anche tramite un videogioco.

Nel 2021 Jacobson annunciò che nel giro di qualche anno il calcio femminile sarebbe arrivato in Football Manager. «Sappiamo che costerà milioni e il ritorno economico a breve termine sarà minimo», scrisse nell’annunciare l’intenzione di aggiungerlo: «Ma non è questo il punto. È innegabile che esista un soffitto di cristallo per il calcio femminile, e vogliamo contribuire il più possibile a distruggerlo».

Tra il dire di quel 2021 e il fare le 36mila calciatrici in FM26 c’è il lavoro del team di Keech. Anzitutto è stato deciso di tenere i parametri in ventesimi, come a livello maschile, ma di non parametrare i valori femminili su quelli maschile: un calciatore velocissimo, più veloce di tutti gli altri, è veloce “20 su 20”; una calciatrice velocissima – più di tutte le altre seppur meno rispetto al calciatore – è anche lei veloce “20 su 20”. Non è un problema nel gioco perché, come nella realtà, maschi e femmine non giocano contro.

Le caratteristiche di Lamine Yamal, calciatore del Barcellona e della Nazionale spagnola, nel gioco (FM26)

Dopodiché si è passati alla raccolta dei dati: «Quattro anni di sudore e lacrime», ha detto Keech, «per costruire il più grande database di calcio femminile nella storia dei videogiochi». I videogiochi della serie FIFA (ora nota come EA Sports FC) aggiunsero le prime squadre femminili nel 2016, ma il loro database è più ristretto e meno dettagliato (lo stesso vale per le squadre maschili).

Le caratteristiche di Aitana Bonmatì, calciatrice del Barcellona e della Nazionale spagnola, nel gioco (FM26)

Intervistata dal Times, Keech ha detto: «Andavamo su LinkedIn per seguire le giocatrici e ricostruire le loro carriere. Poi magari su Instagram per capire, in base ai post, le date di nascita o l’età». Ma siccome su Instagram e LinkedIn non si trova quanto forte calcia una giocatrice, che ruolo predilige, quanto guadagna o com’è la sua elevazione, è stato necessario un lavoro di scouting, di osservazione di partite e di ricerca di informazioni.

In un paragone che fa ben capire in che fase è ora il calcio femminile, il team di Football Manager ha detto che cercare informazioni sulle calciatrici tra il 2021 e il 2025 non è tanto diverso da quando le si cercava sui calciatori nei primi anni Novanta.

Adattare al femminile il linguaggio del gioco ha richiesto apposite traduzioni in 19 lingue, ognuna delle quali aveva circa 100mila stringhe di testo, per un totale di circa 3 milioni di parole da controllare e nel caso modificare.

Il lavoro non è però finito con il reperimento e l’organizzazione dei dati. La parte del gioco dedicata al calcio femminile (che è totalmente integrata con l’altra, nel senso che nella stessa carriera si possono allenare sia squadre maschili che femminili) è stata adattata in certi suoi aspetti. Nel calcio femminile i contratti sono in genere più brevi e le clausole di risoluzione meno diffuse: e siccome gran parte del gioco consiste in una creazione simulata del futuro, serviva farlo per rendere credibile il tutto, lasciando però anche spazio al trend di crescita del calcio femminile.

C’è poi il fatto che, fatta eccezione per poche eccellenze, nel calcio femminile la preparazione atletica e la qualità dello staff medico sono diverse. E quindi, per esempio, ci si mette di più a riprendersi da un infortunio.

Infine, si è ragionato su come replicare meglio i movimenti in campo delle giocatrici. Tra le altre cose sono stati creati nuovi stili per le acconciature, ma soprattutto nuove animazioni tridimensionali. «Non si è trattato solo di mettere una coda di cavallo sulla testa di un modello maschile», ha detto Jacobson.

Molto altro resta comunque da fare. Keech ha detto di voler ragionare su come integrare nel gioco le gravidanze e le mestruazioni. Più in generale l’obiettivo è far sì che Football Manager (che nella sua precedente versione era stato giocato da circa 20 milioni di utenti) sia un mezzo per attirare un nuovo pubblico verso il calcio femminile, anzitutto normalizzandolo. «Speriamo di far venire ai giocatori la voglia di andare a vedere una partita femminile, di rendere normale il fatto che il calcio femminile sia in un videogioco, di dare alle ragazze qualcosa a cui ambire».

– Leggi anche: Il nuovo Football Manager è più bello, ma piace meno

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