Il Napoli ha definito tutto per l’arrivo di Noa Lang dal PSV, acquistato per 28 milioni di euro più il 10% di clausola sulla rivendita. Non è un caso che il club di Eindhoven si sia voluto riservare una percentuale sulla possibile cessione futura, stiamo parlando del miglior esterno d’attacco dell’ultima Eredivisie: la sensazione – non solo nostra a quanto pare – è che Noa Lang all’età di 26 anni possa consacrarsi sotto la guida di Antonio Conte.
Il classe 1999 arriva per colmare una delle principali carenze dei campioni d’Italia: i rifornimenti dagli esterni. Nell’annata in cui, nonostante lo Scudetto, il quartetto Politano-Neres-Ngonge-Okafor sommato ha portato 13 tra gol e assist, il solo Noa Lang ha raggiunto quota 21 (11 reti e 10 passaggi vincenti) in 29 presenze. Fatte le dovute proporzioni tra i campionati, va rimarcato che l’ormai neoacquisto azzurro è stato secondo solo a Igor Paixao tra i pari ruolo in quanto a gol+assist. Attenzione però a considerare Noa Lang semplicemente un rifinitore di gioco: sa anche essere punto di riferimento per la squadra.
L’olandese nell’arco dei 90 minuti chiede costantemente la palla sui piedi – primo tra i pari ruolo per tocchi e secondo per passaggi ricevuti – e a quel punto si aprono due opzioni. Numero 1: creare, cercare la trama di gioco con i compagni. In Eredivisie 2024/25 è stato la migliore ala per: passaggi progressivi, passaggi chiave, passaggi in area di rigore, azioni da tiro create e azioni da gol create. Numero 2: partire e prendere l’iniziativa. È stato la migliore ala anche per: numero di conduzioni palla al piede, conduzioni progressive, ingressi in area di rigore; poi ottavo per cross e nono per tiri in porta.
Noa Lang è un esterno associativo, non è uno dalle fiammate estemporanee ma sa entrare nella partita e rimanervi. Quest’anno, al PSV ricordano soprattutto la sua rete contro il Feynoord che si è rivelata decisiva per il titolo d’Olanda. Lang aggiungerà al Napoli i gol e gli assist che sono mancati dalle corsie laterali, ma potrà anche essere la valvola di sfiato nei momenti di difficoltà: grazie alla sua velocità e capacità in conduzione, sarà un importante strumento per risalire il campo e sfruttare le transizioni offensive. È vero, in passato ha avuto alcuni screzi con gli allenatori, ma se Antonio Conte l’ha voluto è perché il potenziale intravisto è significativo.