Le vecchissime versioni di Windows ancora nelle nostre vite

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Le vecchissime versioni di Windows ancora nelle nostre vite

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In qualche rara occasione chi vuole prelevare del contante a un bancomat e non ci riesce, perché lo sportello è fuori servizio, si trova davanti un’immagine molto familiare e che evoca antichi ricordi informatici. La fotografia mostra delle colline verdissime e un cielo azzurro, con qualche nuvola all’orizzonte, forse il panorama più visto e famoso al mondo, di sicuro sugli schermi dei computer. È lo sfondo predefinito di Windows XP, il sistema operativo diffuso da Microsoft oltre vent’anni fa e che ha fatto un pezzo importante della storia dei sistemi operativi. Nonostante in termini informatici sia ormai un rudere, è ancora oggi usato non soltanto in alcuni sportelli bancomat in Italia e nel resto del mondo, ma anche in molti altri servizi dai distributori di biglietti ad alcuni sistemi della pubblica amministrazione.

Windows è di gran lunga il sistema operativo per computer più utilizzato al mondo e lo è da buona parte dei suoi quasi 40 anni di esistenza. Nel corso della sua storia e della sua evoluzione ha avuto edizioni più efficienti e longeve di altre, che hanno condizionato lo sviluppo di molti prodotti che usiamo ogni giorno al di là dei personal computer. Windows 95 e Windows XP sono state tra le versioni più apprezzate e diffuse, al punto che ancora oggi ci sono dispositivi che continuano a utilizzarli, per lo più per l’impossibilità di aggiornare il loro hardware (le componenti fisiche che li fanno funzionare) o di trovare soluzioni compatibili con i sistemi operativi più recenti.

È il caso per esempio di alcuni sportelli bancomat che ancora oggi funzionano con Windows XP in Italia, anche se la loro quantità si è ridotta negli ultimi anni in seguito all’installazione da parte delle banche di modelli più recenti (non ci sono dati ufficiali, ma online circolano spesso segnalazioni di avvistamenti). Utilizzano una speciale versione del sistema operativo (Windows XP Embedded) un po’ diversa da quella che avevamo sui computer di casa: il programma centrale (kernel) è lo stesso, ma mancano molti altri programmi e opzioni visto che uno sportello bancomat deve svolgere un numero limitato di attività. È una sorta di versione modulare e semplificata, che rende necessaria una minore potenza di calcolo del computer che la fa funzionare.

Microsoft ha smesso di pubblicare gli aggiornamenti di sicurezza per questa versione di Windows XP (e di alcuni suoi derivati) nel 2019 determinando la necessità di passare a soluzioni più recenti, ma aggiornare migliaia di sportelli non è semplice e richiede tempo. Per molti è stato sufficiente sostituire alcuni componenti in modo da renderli compatibili con versioni più aggiornate del sistema operativo, per altri è stato impossibile e questo spiega perché ogni tanto qualcuno vede ancora la schermata con le colline verdi quando qualcosa non sta funzionando come dovrebbe.

Un sistema operativo molto datato e non più aggiornato è più esposto al rischio di attacchi informatici, quindi la necessità di sostituirlo non è solo dovuta all’offrire un’esperienza d’uso più veloce e moderna a chi vuole prelevare del contante. Vedere una schermata di Windows XP non implica comunque che lo sportello sia meno sicuro: i sistemi bancari hanno diversi livelli di sicurezza proprio per ridurre i rischi di attacchi informatici e frodi.

Windows XP è comunque in buona compagnia, con diversi altri sistemi operativi datati come Windows Vista e Windows 7 (i suoi due più diretti successori) usciti rispettivamente 19 e 16 anni fa, che vengono talvolta avvistati non solo sugli schermi degli sportelli bancomat, ma in altri dispositivi che non possono essere aggiornati facilmente o che non necessitano di un aggiornamento.

Si dice spesso che una delle regole d’oro per chi lavora nell’informatica sia “se funziona, non toccare niente” (dall’inglese “if it works, don’t touch it”), e in effetti ci sono circostanze in cui l’aggiornamento di un sistema potrebbe peggiorare le cose invece di migliorarle. Si potrebbero introdurre nuovi errori di programmazione, oppure si potrebbero manifestare problemi di compatibilità tra il software e dell’hardware ormai datato. Per questo in diversi casi si preferisce lasciare le cose come sono, specialmente se non ci sono particolari rischi per la sicurezza.

Un servizio per mostrare sugli schermi nei vagoni le prossime fermate che farà un treno può probabilmente funzionare con un sistema operativo datato, visto che deve fare sempre la stessa cosa e che non ha necessità di molte risorse per farlo. Il sistema di informazione per i passeggeri su alcuni treni di Trenitalia, specie su quelli con molti anni di servizio, usa spesso Windows XP o altre vecchie versioni del sistema operativo, come diventa evidente quando si verifica un malfunzionamento.

Nel 2024 fece discutere in Germania un annuncio di lavoro pubblicato da Deutsche Bahn (DB), le ferrovie tedesche, nel quale si chiedeva esperienza nell’utilizzo di Windows 3.11 e di MS-DOS, quindi di sistemi molto vecchi diffusi rispettivamente 32 e 44 anni fa. La richiesta era dovuta all’esistenza di alcuni sistemi informativi sui treni tedeschi più datati che utilizzano software ormai dimenticati quasi da tutti. DB aveva in seguito spiegato che le carrozze dei treni hanno una vita molto lunga, spesso trentennale, e che di conseguenza possono esserci alcuni servizi che funzionano solo con software molto vecchi, senza che questo incida sulla sicurezza del trasporto ferroviario.

Anche i distributori di biglietti, come quelli per i treni o il trasporto pubblico locale, utilizzano spesso sistemi operativi che altrimenti non vediamo più in circolazione. Le casse automatiche della metropolitana di Milano, per esempio, funzionavano con Windows XP e in qualche caso di avaria mostravano lo sfondo del sistema operativo, invece del programma per la scelta e l’acquisto dei biglietti. Pur mantenendo gli stessi distributori, ATM, l’azienda dei trasporti milanese, negli ultimi anni ha avviato l’aggiornamento dei loro componenti interni ed è passata alle versioni più recenti di Windows.

– Leggi anche: Perché la sanità è così vulnerabile agli attacchi informatici

Non è insolito trovare vecchie edizioni di Windows sui computer degli ospedali oppure su quelli degli sportelli della pubblica amministrazione. In questo caso i problemi di compatibilità sono legati alla presenza di software gestionali datati, che non potrebbero funzionare con versioni più moderne dei sistemi operativi. La vetustà dei sistemi informatici della pubblica amministrazione è un problema noto da tempo, che impatta sull’efficienza o anche sulla sicurezza nella protezione dei dati, e per questo sono stati avviati da tempo programmi per il loro ammodernamento nell’ambito delle iniziative della cosiddetta Agenda Digitale.

In alcuni casi è necessario rimanere con i sistemi operativi vecchi semplicemente perché i software più recenti non sono compatibili con vecchi formati di file, che diventerebbero quindi illeggibili. È un problema che riguarda le pubbliche amministrazioni di molti paesi e che può essere peggiorato dalle norme, come nel caso del Giappone dove per anni è stato obbligatorio l’uso dei floppy disk, anche quando quella tecnologia di archiviazione era stata ampiamente superata.

Infine, anche i macchinari industriali di molte linee di produzione funzionano con versioni di Windows molto vecchie, più o meno per gli stessi motivi degli sportelli bancomat o delle carrozze dei treni. Hardware e software sono progettati per cicli di vita molto lunghi, spesso decennali, e l’aggiornamento a sistemi più recenti richiederebbe spese elevate, fermi di produzione e la ricertificazione delle apparecchiature. In questi contesti, la stabilità e la compatibilità con software sviluppato appositamente contano più della modernità del sistema operativo.

Se un computer molto vecchio gira su un sistema isolato – cioè non collegato a Internet – o svolge funzioni molto limitate, la presenza di un sistema operativo obsoleto non è necessariamente un problema. Il rischio di attacchi dall’esterno è infatti molto basso. Questo però non significa che sia tutto sicuro: chi fa manutenzione può introdurre vulnerabilità semplicemente collegando una chiavetta USB o accedendo da un portatile. Per questo spesso vengono adottate misure di protezione aggiuntive – come reti separate o accessi molto controllati – che permettono di tenere in funzione sistemi vecchi ancora per anni, senza dover cambiare tutto da un giorno all’altro, colline verdissime comprese.

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