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Dopo tre anni dalla messa online di ChatGPT, il settore delle intelligenze artificiali è dominato da aziende statunitensi come appunto OpenAI, ma anche Google, Meta e Anthropic. Più recentemente si sono imposti anche modelli di aziende cinesi, come DeepSeek e Qwen. In tutto questo l’industria europea ha un ruolo molto marginale, e c’è solo un’azienda fondata nell’Unione europea ad avere un peso nel settore: Mistral AI.
Mistral è stata fondata nel 2023 da Arthur Mensch (che ne è il CEO), Guillaume Lample e Timothée Lacroix. In passato Mensch aveva lavorato per DeepMind, la divisione di Google dedicata alle AI, mentre gli altri due per Meta. I tre sono francesi e scelsero di fondare la nuova società a Parigi anche per approfittare degli investimenti e degli incentivi statali voluti dal governo francese sin dal 2018, quando il presidente Emmanuel Macron cominciò a puntare sulle AI.
Sin da subito Mistral ha fatto leva sulla propria identità europea per distinguersi nel mercato e ottenere investimenti. Se ci è riuscita è anche grazie al sostegno del governo francese, che ha organizzato lo scorso febbraio un evento internazionale per la presentazione di Le Chat, il chatbot sviluppato da Mistral AI. In quell’occasione Macron stesso invitò i cittadini a scaricare e a usare l’applicazione.
Da allora Mistral ha acquisito peso nel settore tecnologico europeo, che però continua ad avere un grosso svantaggio rispetto a quello statunitense. Nelle AI questo divario è particolarmente evidente, e rende Mistral un’azienda cruciale per un settore che ha applicazioni di ogni genere, dai chatbot alla sicurezza nazionale.
Negli ultimi anni aziende e fondi di investimento della Silicon Valley hanno investito centinaia di miliardi di dollari nello sviluppo di nuovi modelli linguistici (quelli che sono alla base di chatbot come ChatGPT), nell’assunzione di personale specializzato e nella costruzione di nuovi data center. La sola Meta, quest’estate, ha assunto specialisti in AI da aziende concorrenti arrivando a offrire più di cento milioni di dollari per alcuni di loro.
Per competere davvero con le aziende statunitensi quindi Mistral ha bisogno di nuovi fondi. A settembre ha ricevuto un investimento da 1,3 miliardi di euro da parte di ASML, società olandese specializzata in macchinari per la produzione di chip. ASML è nota per essere l’unica azienda al mondo a costruire le macchine con cui si producono i semiconduttori più avanzati, come quelli utilizzati da Nvidia, che sono fondamentali per il settore delle intelligenze artificiali.
L’investimento di ASML in Mistral è relativamente modesto per gli standard statunitensi: basti pensare che Meta, pochi mesi fa, ha investito più di 14,3 miliardi di dollari per il 49 per cento di Scale AI, un’azienda specializzata nell’analisi dei dati che vengono usati per sviluppare i sistemi di AI. Oggi la valutazione di Mistral è di poco superiore agli 11 miliardi di euro.
Ciò nonostante, l’accordo ha segnato un momento potenzialmente importante per Mistral e per l’industria europea. L’ha sottolineato per esempio l’europarlamentare olandese Bart Groothuis, parlando di «campioni europei che creano altri campioni europei».
Prima dell’investimento di ASML, ha scritto Politico che Mistral aveva ricevuto un’offerta di investimento dal fondo emiratino MGX e si era anche discusso dell’interessamento di Apple, che secondo il sito The Information aveva preso in considerazione di acquisire Mistral per rafforzare la propria offerta nel campo delle AI.
Oggi l’AI di Mistral viene utilizzata da aziende come IBM, Zalando e Fastweb, tra le altre, e in una collaborazione con il gruppo automobilistico europeo Stellantis. Mistral lavora anche con i governi di paesi come l’Armenia, Singapore e ovviamente la Francia. Negli ultimi mesi ha presentato dei nuovi servizi con cui mira a costituire un’alternativa a modelli linguistici più noti (e usati) come GPT-5, Google Gemini e Claude. Tra le novità più importanti c’è Magistral, il primo modello linguistico europeo con capacità di «ragionamento», ovvero di analisi più approfondita per fornire risposte complesse, un tipo di tecnologia che OpenAI ha presentato un anno fa con il modello o1. Mistral ha anche reso disponibile Codestral, un modello per la generazione di codice informatico, che è una delle applicazioni finora più diffuse e redditizie dei modelli linguistici.
Mistral comunque ha un ruolo piuttosto marginale nel settore: secondo i dati di OpenRouter, un servizio che permette di misurare l’utilizzo dei diversi modelli linguistici, oggi rappresenta appena il 2% del mercato del settore, in netto calo rispetto al picco del 10% raggiunto l’anno scorso. Negli ultimi mesi, infatti, aziende come OpenAI, Google e xAI hanno presentato modelli molto potenti, anche per rispondere alla concorrenza di DeepSeek e di altre aziende cinesi.
Nel corso degli anni Mistral è stata anche criticata per il modo in cui si presentava come unica alternativa europea alle aziende statunitensi mentre accettava investimenti da quest’ultime. Negli anni scorsi, infatti, Mistral ricevette fondi da investitori e fondi europei ma anche da Eric Schmidt, ex presidente di Google, e Microsoft, con cui ha firmato un accordo nel 2024.
All’epoca questo investimento fu particolarmente criticato da alcuni membri della Commissione europea, che accusarono Mistral e il governo francese di aver fatto pressioni per modificare l’AI Act, la legge europea sull’intelligenza artificiale approvata nel 2024, in modo da favorire aziende come Mistral. Secondo l’associazione tedesca LobbyControl, che si occupa di analizzare l’influenza dei gruppi di lobbying nella politica europea, Mistral si schierò infatti con i rappresentanti delle grandi aziende statunitensi per indebolire le norme sui cosiddetti “foundational model”, i modelli AI più potenti, che inizialmente avrebbero dovuto essere molto più regolati e controllati.