Russia e Ucraina sviano razzi e droni con tecnologie che interferiscono con i segnali satellitari, gli stessi usati anche dall’aviazione civile
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Le interferenze al sistema di navigazione GPS che il 31 agosto hanno causato problemi di navigazione all’aereo su cui stava viaggiando Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, sono ormai un problema comune per l’aviazione civile dell’Europa orientale e settentrionale. Da quando la Russia ha invaso l’Ucraina nel febbraio del 2022 centinaia di voli sono stati influenzati dai sistemi per disorientare droni e razzi usati dai due paesi in guerra e dalla Bielorussia, alleata della Russia. L’Unione Europea ritiene che le interferenze siano aumentate negli ultimi mesi e che la Russia non le usi solo per proteggere il proprio territorio, come sostiene.
Lo scorso giugno solo in Lituania i piloti di aereo hanno rilevato 1.022 casi di interferenze, circa il doppio rispetto al mese precedente. La Lituania e altri sedici paesi hanno chiesto all’Unione Europea di prendere dei provvedimenti contro la Russia perché ritengono che le interferenze non siano incidenti casuali ma attacchi sistematici e deliberati di “guerra ibrida”. A luglio il Consiglio dell’Unione ha imposto nuove sanzioni a due cittadini russi che fanno parte di un ente militare ritenuto responsabile delle interferenze.
Gli aerei di linea usano il segnale GPS, che è lo stesso sfruttato dai navigatori satellitari degli smartphone, sia per ricostruire la propria posizione geografica che per avere maggiore controllo sull’altitudine a cui stanno volando. Tuttavia possono fare affidamento anche su numerosi sistemi alternativi, tra cui il sistema di posizionamento Galileo che è gestito dall’Unione Europea invece che dagli Stati Uniti come il GPS. Per questo motivo i rischi per la sicurezza dell’aviazione civile sono limitati, tanto più che da qualche tempo i piloti sono addestrati specificamente per reagire a interferenze del GPS.
I modi di interferire con il segnale GPS sono principalmente due. Uno è il jamming, termine inglese che si può tradurre con “ostacolare”: comporta l’invio di segnali che interferiscono o bloccano il segnale del GPS, rendendolo inutilizzabile. L’altro è lo spoofing, dal verbo che significa “ingannare”: consiste nell’invio di un segnale alternativo a quello dei satelliti, ma più intenso, che fornisce a chi lo riceve indicazioni di posizione sbagliate. Entrambe le tecnologie sono piuttosto indiscriminate: è impossibile concentrare un attacco di jamming o di spoofing su un singolo razzo o un singolo drone, e di solito i segnali di interferenza che sono inviati coprono un’area molto ampia.
In rosso e in giallo le attività di interferenza del segnale GPS di tipo jamming del 31 agosto 2025 secondo il servizio GPSwise
Nel 2024 la Finlandia e l’Estonia, i due paesi dell’Unione Europea che hanno i confini più lunghi con la Russia, avevano dovuto sospendere la rotta aerea tra la capitale finlandese Helsinki e Tartu perché le interferenze rendevano rischiosi gli atterraggi nella seconda città estone per popolazione. L’aeroporto di Tartu si è poi attrezzato per consentire gli atterraggi usando sistemi alternativi al GPS. Nel nord della Norvegia, una zona scarsamente popolata e però molto vicina alla base navale dove la Russia tiene otto sottomarini nucleari capaci di sparare missili a lungo raggio, le interferenze hanno creato dei problemi soprattutto agli elicotteri usati in caso di emergenze mediche.
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