Il Corriere della Sera si concentra sul Milan di Allegri e svela alcune regole che ha imposto l’allenatore alla propria squadra da quando è arrivato. Ecco alcuni dettagli quotidiani che stanno facendo la differenza: dalla tavola quadrata per evitare i gruppetti a Milanello all’obbligo di parlare in italiano, dal dress code da trasferta al ritiro prepartita tornato obbligatorio. Fin dal suo arrivo, a undici anni dalla prima esperienza col Diavolo, l’allenatore sei volte campione d’Italia ha imposto il suo codice. Che sta funzionando. Come la nuova tavolata unica che a Milanello ha una finalità tattica più che logistica. Fino a qualche mese fa i giocatori si dividevano in più tavoli, col risultato che si venivano a creare gruppetti separati.
Ora questa nuova disposizione obbliga tutti a stare con tutti. E a parlare italiano, come da regola imposta anche da Ibrahimovic. Guai a chi si esprime in inglese o in un’altra lingua: se non parli italiano, come fai a capire gli avversari o l’arbitro? Interessante anche il nuovo dress code impostato dal «conte Max». Ora non solo i giocatori, ma anche i magazzinieri e i cuochi devono presentarsi allo stadio in trasferta con l’abito di rappresentanza, giacca e cravatta. Un’operazione da vecchio Milan, da età dell’oro berlusconiana.