Seconda sconfitta in campionato per il Napoli contro il Torino, dopo quella contro il Milan, la terza stagionale includendo la Champions. Tanti infortuni da inizio stagione, difficoltà nel costruire gioco e una difesa che subisce gol. Tuttonapoli.net vi elenca i cinque punti chiave emersi dalla serata dell’Olimpico Grande Torino.
Troppi infortuni – Ancora due infortuni per il Napoli. Così come era successo con Olivera/Spinazzola nella settimana che ha portato alla sfida di Champions contro il Lisbona. Fuori McTominay e Hojlund, che si vanno ad aggiungere a Rrahmani, Lobotka e con Buongiorno e Politano non schierabili dal 1′. Sei titolari fuori dall’inizio. Continuare così ogni settimana rischia di diventare veramente complicato per la gestione, soprattutto quando c’è la Champions e si gioca ogni 3 giorni. Bisognerebbe iniziare ad interrogarsi: il Napoli è ben al di sopra della media nazionale o europea.
Sfida Baroni–Conte – La spunta ancora una volta Marco Baroni. Negli ultimi due anni tra i due allenatori un pareggio e tre vittorie per l’ex Lazio. Una bestia nera per Antonio Conte: l’ultima vittoria risale al 2009, quando vinse per 2-0 contro il Siena, sulla panchina dell’Atalanta. Nulla di trascendentale, ma chiudendo i varchi centrali con tre centrocampisti più l’aiuto delle due punte, ha mandato il Napoli sistematicamente sugli esterni dove non ha fatto la differenza.
Tanti i gol subiti – Sono lontane le prime due giornate contro Sassuolo e Cagliari, l’ultimo clean sheet risale a fine agosto. Dieci i gol subiti, tra campionato e Champions, nelle ultime sette partite. 7 i gol subiti in campionato, per la squadra che l’anno scorso chiudeva con 27 gol subiti, come miglior difesa. Recuperare Rrahmani e Buongiorno può fare tutta la differenza del mondo, ma biosgna ritrovare anche certi equilibri perché ad ogni ripartenza del Torino il Napoli era sfilacciato e lungo.
Dubbi sulla qualità di gioco – L’unica ed ultima partita dove il Napoli ha convinto per la qualità di gioco espresso è stata contro la Fiorentina. Il quarto primo tempo non esaltante, dopo quelli contro Pisa, Milan e Genoa. Questa volta la rimonta nella ripresa non è riuscita. La qualità nel costruire l’azione, nell’arrivare in maniera pulita in zona offensiva (a prescindere dei 22 tiri) è un aspetto da non sottovalutare. Palla sempre verso gli esterni o lunga sulla punta, ma senza Lukaku e Hojlund c’è maggiore difficoltà a fare quel tipo di gioco.
Lucca male, ma perché toglierlo nell’assedio finale? Ancora una prestazione negativa per Lorenzo Lucca, in difficoltà nel venire a legare a centrocampo come pretende Conte (ma perché il tecnico l’ha voluto fortemente in estate?). Nonostante le difficoltà, però, per una questione logica nel finale – quando si è provato a recuperare la partita con cross e campanili a ripetizione in area -, forse era il caso di tenerlo comunque in campo e non privare la squadra della torre più importante.