Viene teorizzata da anni e ora si sono aggiunte le nuove piattaforme dedicate solo a contenuti fatti con l’intelligenza artificiale
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È percezione comune che i social network non siano mai stati così potenti e influenti. Miliardi di persone ci passano molto tempo ogni giorno e le aziende che li sviluppano sono tra le più ricche del mondo. Tra gli esperti del settore c’è però da anni l’idea che i rapidi cambiamenti legati alle tecnologie di internet stiano modificando le abitudini delle persone altrettanto velocemente e drasticamente, portando a un superamento dei social network per come li conosciamo.
Nelle ultime due settimane se ne sta riparlando perché Meta e OpenAI, le due aziende che più stanno investendo nelle intelligenze artificiali, hanno presentato rispettivamente Vibes e Sora, due piattaforme social dedicate esclusivamente a video generati dalle intelligenze artificiali. È un ulteriore allontanamento dall’idea con cui i social media erano stati inventati e si sono diffusi – e cioè quella di offrire luoghi virtuali di condivisione e socializzazione – nella direzione di diventare dei media in senso più tradizionale.
In particolare Sora ha fatto discutere per il notevole realismo dei suoi contenuti, in grado di passare per veri in molti casi. Dal momento della sua messa online, Sora è stata al primo posto della classifica delle app più scaricate per dispositivi Apple negli Stati Uniti e in altri paesi (non in Unione europea e Regno Unito, dove non è ancora disponibile). Il fatto che anche Meta, proprietario di Instagram e Facebook, abbia puntato su una piattaforma dedicata interamente a contenuti fatti con le AI dice inoltre molto di come immaginano il futuro dei social network quelli che i social li conoscono dall’interno.
Sora è inoltre solo una parte della strategia di OpenAI, l’azienda che sviluppa ChatGPT, per tenere gli utenti più a lungo possibile sulle proprie piattaforme. Poco prima del suo lancio, infatti, aveva presentato anche ChatGPT Pulse, un servizio con cui il chatbot può iniziare la conversazione con l’utente, proponendogli approfondimenti, attività e programmi. Il chatbot è stato anche dotato di nuovi strumenti e “agenti”, cioè software in grado di navigare sul web e compiere azioni per conto degli utenti, creando un legame più personale tra ChatGPT e chi lo usa.
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Queste novità sono il risultato di un’altra tendenza in corso da anni, ed è iniziato con la cosiddetta “TikTokizzazione” dei social, quando i feed cominciarono a riempirsi di contenuti selezionati dall’algoritmo, proprio come su TikTok, e non sulla base dei contatti seguiti dagli utenti. Da allora i social hanno cominciato a diventare meno “sociali”. Gli utenti hanno gradualmente smesso di usarli per conoscere nuove persone e condividere opinioni o foto, diventando sempre più spettatori passivi dei contenuti di creator, influencer e celebrità.
A inizio mese il Financial Times ha pubblicato un articolo secondo il quale l’utilizzo dei social media avrebbe raggiunto un «picco» nel 2022, per poi calare progressivamente. Secondo una ricerca condotta su 250mila adulti in 50 paesi, infatti, il tempo medio passato sulle piattaforme social è diminuito negli ultimi tre anni. Il calo è particolarmente riscontrabile tra gli utenti più giovani, da tempo considerati quelli che passano più tempo online. Per quanto globale, la tendenza non sembra interessare il Nord America, dove invece il numero medio di ore passate sui social è aumentato.
Lo scorso aprile il fondatore di Facebook e capo di Meta, Mark Zuckerberg, era stato chiamato a testimoniare in un processo in cui il gruppo è accusato di avere ottenuto una posizione dominante nel settore dei social media. A sua difesa, Zuckerberg aveva parlato proprio dei cambiamenti in corso nel settore, mostrando tra le altre cose un grafico secondo il quale il tempo passato a guardare contenuti di “amici” era calato nei precedenti due anni (dal 22 al 17 per cento per Facebook e dall’11 al 7 per cento per Instagram). Il suo obiettivo era di difendere la propria azienda, dipingendola come più piccola e in crisi di quanto sembri, ma le dichiarazioni sono state interpretate come una conferma dei grossi cambiamenti in corso nel settore.