Valentina De Laurentiis: “Napoli simbolo culturale. Autoproduzione maglie scelta di rottura”

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Valentina De Laurentiis: “Napoli simbolo culturale. Autoproduzione maglie scelta di rottura”

Valentina De Laurentiis ha rilasciato un’intervista a Rivista Undici: “Sicuramente mio padre è un visionario, uno che non ha mai avuto paura di mettersi in gioco. Ha sempre avuto idee all’avanguardia che hanno permesso alla società di evolversi sotto ogni punto di vista”, le sue parole in riferimento al presidente del Napoli. Si parla del brand azzurro che sta crescendo negli ultimi anni grazie a scelte strategiche vincenti, che pagano.

“Il percorso di rebranding nasce dall’esigenza di rappresentare l’orgoglio di essere Napoli e si è concretizzato in una rivisitazione del logo, con la sua tradizionale N napoleonica rielaborata in una versione più minimal e contemporanea. L’essenziale è stato liberato da elementi accessori, puntando su un aspetto più pulito ed elegante, in variante monocromatica. Siamo partiti da un’idea chiara: il Napoli non è solo una squadra di calcio, ma un simbolo culturale”.

Sulle maglie: “L’idea dell’autoproduzione è nata da un’esigenza di libertà e di visione. Dopo tanti anni con i soliti brand sportivi, ci siamo resi conto che avevamo bisogno di un’identità più personale, coerente con ciò che stavamo costruendo come club e come città. Volevamo poter decidere ogni dettaglio, raccontare una storia che fosse solo nostra, senza compromessi o limiti imposti da logiche esterne. Non ci siamo ispirati a nessun modello preciso: è stata una scelta di rottura, nata dall’idea che un club come il Napoli potesse diventare un laboratorio creativo, capace di fondere sport, design, cultura e territorio in un unico linguaggio visivo”.

E ancora: “Quando presentiamo le maglie, il compito del Napoli non è solo sportivo, ma anche culturale e sociale, andiamo alla ricerca di luoghi che non tutti conoscono: significa riqualificare e valorizzare luoghi meravigliosi della città e della sua provincia, spesso dimenticati o abbandonati. Questo è anche – e soprattutto – il Napoli: una squadra che ha ridato luce a una città che aveva bisogno di essere vista, amata e raccontata nella sua verità più profonda”.

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