ADL: “Conte ha ragione, amma fatica’ perché nessuno ti regala niente”

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ADL: “Conte ha ragione, amma fatica’ perché nessuno ti regala niente”

“Io ho avuto successo nel Napoli grazie alla grande disciplina acquisita nel mondo del cinema. Perchè vedrai sempre il particolare nel totale, senza lasciare nulla al caso”. Lo ha detto il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis intervenuto all’evento ‘La grande bellezza per lo sviluppo dell’Italia’, prima delle quattro tappe degli Stati Generali della Cultura, appuntamento annuale de Il Sole 24 Ore dedicato al mondo della cultura e delle industrie creative, al teatro Bellini di Napoli.

“Puoi fare qualunque altra attività perché vedrai sempre il particolare nel totale, non lascerai nulla al caso. Come dice il buon Conte ‘amma faticá’, perché le cose non te le regala nessuno, però bisogna conoscere il mercato”. 

“Rilancio del cinema? Mancano i produttori indipendenti, sono tutti dipendenti dalle piattaforme. Che per finanziare un film, però, se ne impadroniscono”. Poi, proprio sulle piattaforme, Adl ha aggiunto: “Negli Stati Uniti il cinema l’ha sempre fatta da padrone, perché per gli americani era il primo ambasciatore all’estero. Fino agli anni ’90 il Presidente era eletto con il consenso di Hollywood. Oggi è tutto mutato”. E ancora: “Se si danno a persone che fanno altre attività di salumeria, di macelleria. Fondi per produrre opere che non hanno visto la luce di un giorno di programmazione nelle sale… poi allora certo che ci si arrabbia e vengono fuori le polemiche…. Dei 600mln stanziati per il cinema dopo il covid, 25mln erano stati destinati all’apertura o adattamento di nuove sale. L’anno successivo ne sono stati assegnati altri 25mln, e non sono stati assegnati. Quest’anno ce ne sono altri 25mln e siamo a 75mln…”.

“Noi abbiamo una cosa che altri non hanno: la bellezza. Una bellezza, dall’arte ai teatri e ai monumenti, che però non sappiamo mettere a sistema. Noi non sappiamo giocare in casa”

“Il Ministero della Cultura ha sempre avuto ‘parcheggiate’ delle persone che non sapevano dove ‘parcheggiare’. Dario Franceschini ha portato subito i 70 milioni per cinema a audiovisivo a oltre 600 milioni. Ma se poi il ministero questi fondi li distribuisce male, vengono fuori le polemiche”. “Se io permetto a certe persone di impadronirsi di questi fondi per opere che non hanno visto nemmeno un giorno nelle sale, vuol dire che il sistema non esiste. In un ministero bisogna creare una sezione operativa, per cui non ci devono essere ritardi. Abbiamo sale che versano in situazioni pazzesche. E bisogna conoscere il mercato, perché il cinema è un ponte con il pubblico a cui devo dare un’opera che accontenti tutti”.

“Il cinema è un ponte con il pubblico, vuol dire che il pubblico diventa il mio committente. Devo cercare di dare un’opera che accontenti tutti, non soltanto pochi eletti, quindi bandisco il cinema intellettuale, anzi intellettualistico. Che non vuol dire nulla e non porta nulla. Io vedo tutti i film, da sempre, non lascio nulla al caso. E non smetto fino all’ultimo fotogramma perché voglio vedere dove va a parare questo qua e cosa mi vuol raccontare. E delle volte provo una pietas per chi l’ha realizzato. Ma anche per quei pochi spettatori che magari lo hanno vissuto. Però ogni film diventa un’esperienza e comunque c’è un frame, un fotogramma, che va salvato”. 

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