Il difensore del Napoli Alessandro Buongiorno, ai microfoni de La Stampa, parla così della sua prima stagione al Napoli:
Quando avete capito di poter duellare fino all’ultimo colpo?
“Napoli-Inter, 1-1: segna Billing, pareggiamo sul finale una partita giocata alla pari, se non meglio. “Allora siamo forti”, ci siamo detti tra di noi”.
Conte ti entra nella testa e ti migliora: va così?
“Va così. Io credo di essere migliorato nella gestione della palla sotto pressione, nel dialogare con i compagni, nel guadagnare metri: ma, prima, bisogna saper difendere, guai a dimenticarselo”.
Un passo indietro: il sei giugno scorso va a cena per i suoi venticinque anni e incontra Antonio Conte.
“Incontro del tutto casuale, ma scatta subito qualcosa”.
Casuale?
“Lo so, può essere difficile crederlo. Il ct Spalletti ci dà un giorno di riposo prima degli Europei e, così, organizzo una serata in un ristorante di Torino: siamo una decina, il cameriere mi avvicina: “Ale c’è il tuo nuovo mister nell’altra sala”.
Casuale, ma il cameriere ne parla come il «suo nuovo mister…».
“Che il Napoli mi volesse non era un mistero, ma, io, era la prima volta che parlavo con Conte”.
C’è la possibilità di rivedere Buongiorno sotto i riflettori prima della fine del campionato?
“Lavoro per la gara con il Cagliari, l’ultima al Maradona”.