cos’e-il-regime-forfettario?
Cos’è il regime forfettario?

Cos’ il regime forfettario: come funziona, chi pu accedervi, vantaggi fiscali, limiti e requisiti per professionisti e partite IVA nel 2025

Se state per entrare nel mondo delle Partite IVA il vostro commercialista vi avrà probabilmente già parlato dell’esistenza del regime forfettario. Si tratta di una novità abbastanza recente nel panorama fiscale italiano, un’alternativa che possiede caratteristiche molto vantaggiose per chi rispetta determinate caratteristiche.

Per capire se il regime forfettario fa veramente per voi, o se dovreste optare per il regime ordinario, è essenziale informarsi con cura. Effettuare una prova di un calcolo tasse regime forfettario può esservi di grande aiuto per verificare la reale convenienza nel vostro specifico caso.

Ecco perché in questo articolo abbiamo deciso di illustrarvi le caratteristiche di entrambi i regimi fiscali, affinché possiate farvi un’idea e prendere una decisione consapevole.

Le principali differenze tra forfettario e ordinario

Quali sono le principali differenze tra il regime forfettario e quello ordinario? Ci sono diversi elementi che dovreste prendere in considerazione prima di decidere quale alternativa scegliere. Chiedere un consiglio al commercialista potrebbe esservi molto utile da questo punto di vista, anche perché può chiarire ogni dubbio in merito a questi due regimi fiscali.

Iniziamo da quello che è il principale limite del regime forfettario. Chi sceglie questo tipo di Partita IVA può fatturare fino a un massimo di 85.000€ l’anno. Ciò rende questa soluzione l’ideale per quei liberi professionisti che non superano un tale valore. Il regime ordinario, invece, è completamente privo di limite, rivelandosi perfetto per chi ha grandi fatturati.

Un altro punto a cui bisogna fare attenzione è la tassazione. Il regime forfettario non prevede IRPEF, IRAP o addizionali, ma ha un’unica imposta sostitutiva del 15%. In base a determinati requisiti si può avere diritto a un’imposta sostitutiva del 5% per i primi cinque anni. Il regime ordinario, invece, prevede sia l’IRPEF sia le altre imposte, come l’IVA. Ha una burocrazia più complessa per quanto riguarda questo aspetto. In più va considerato che l’IRPEF ha degli scaglioni progressivi, da un minimo del 23% ad un massimo del 43%.

Altri aspetti da non dimenticare

Le differenze tra regime ordinario e regime forfettario non si limitano a quanto abbiamo elencato nel paragrafo precedente. In entrambi i casi è prevista la fatturazione elettronica, ma la contabilità contiene alcuni elementi di differenziazione.

Per il regime forfettario è infatti prevista una contabilità semplificata, priva di IVA. Di contro non si possono dedurre eventuali costi che si sono sostenuti. In sostituzione della possibilità di dedurre questi costi è stata inserita la percentuale forfettaria sui ricavi.

Per chi ha il regime ordinario si ha invece la semplice contabilità che si fa di solito, con la possibilità di dedurre costi e con l’applicazione dell’IVA.

Infine non si possono di certo dimenticare i contributi INPS. Chi ha il regime forfettario può beneficiare di una riduzione del 35% dei contributi da versare. È comunque consigliato consultare un commercialista, per avere maggiori delucidazioni e consigli relativi al proprio caso specifico.

Related Post