“La Juventus è settima in classifica, a otto punti dal primo posto. È a rischio di eliminazione in Champions League. Ma, come disse Igor nel film Frankestein jr, mentre dissotterravano una salma al cimitero, potrebbe essere peggio, potrebbe piovere”. Così scrive Tony Damascelli nel suo editoriale per Il Giornale sul momento delicato di casa Juventus: “Al diluvio sta provvedendo monsieur Damien Comolli, l’algoritmico Ceo del club bianconero, nominato da John Elkann. Resta un mistero buffo il motivo che ha spinto l’amministratore delegato di Exor a scegliere questo personaggio che si comporta in modo sgarbato nei confronti di altri componenti del consiglio di amministrazione e del personale della Juventus.
L’atteggiamento del francese è un tam tam fastidioso all’interno della società e si va ad aggiungere alla sua totale incompetenza calcistica, confermata dal curriculum professionale, non certamente proprio di un manager al quale è stato assegnato un gruppo e la storia di Juventus. Comolli non ha ancora scelto un direttore sportivo, ha compiuto scellerate operazioni di mercato che hanno ulteriormente intossicato un bilancio, tecnico di organico e poi contabile, devastato dalle precedenti gestioni. Non frequenta ancora la lingua italiana, ne fa un vanto provinciale, teme l’ombra di figure che appartengono alla storia bianconera, Giorgio Chiellini fra questi, personalità che negli incontri internazionali vengono riconosciute ed apprezzate”

