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1mln di persone in piazza? Allo stadio “Maradona” ci saranno oltre 52mila spettatori. Ma sono solo una parte dei numeri attesi per questa sera. Ci saranno maxischermi in 53 Comuni dell’area metropolitana, 1500 agenti in strada in città con il supporto di Esercito e Polizia locale, 400 volontari di protezione civile. Ed è atteso l’arrivo di un milione di persone in caso di vittoria. E ancora, strade chiuse e un percorso limitato per l’eventuale sfilata di 2 bus scoperti dal lungomare a piazza del Plebiscito nella giornata di lunedì.
La stessa formazione di Parma – Questi cinque giorni non hanno cambiato la situazione e giocherà dunque lo stesso undici sceso in campo a Parma e, soprattutto, con lo stesso modulo, questo 4-4-2 piuttosto fluido che comunque tiene un po’ più lontano dalla porta McTominay, coinvolge molto Raspadori ma allo stesso tempo isola di più Lukaku. “La situazione non è cambiata dalla partita scorsa: sia come infortuni che come condizione, chi era indietro è ancora indietro e chi ha giocato sta molto meglio”, il passaggio di Conte in conferenza con riferimento ai mancati rientri di Buongiorno, Lobotka e Juan Jesus, ma soprattutto alla condizione di Neres che non gli permette di iniziare ma al massimo – in caso di necessità – di giocare uno spezzone più ampio nella ripresa.
Amici di Tuttonapoli, è il grande giorno! Benvenuti alla diretta testuale del lungo avvicinamento a Napoli-Cagliari che deciderà le sorti di questo lunghissimo ed estenuante campionato. Tutto in 90 minuti. In apnea. A Napoli la città trattiene il fiato, pronta chiaramente ad esplodere, ma che per ora tiene ben nascosti i gadget col numero quattro, fedele alla scaramanzia e forse stavolta soprattutto al monito di Antonio Conte sull’importanza di “stare sul pezzo e non tirare bandiere con numeri a casa”. Una frase venuta fuori dopo il finale folle di Parma e con il tecnico ancora provato, esausto mentalmente e fisicamente dopo aver sfiorato il disastro – fino al 2-2 di Pedro – con uno Scudetto che rischiava di cambiare nuovamente padrone. Sicuramente più tranquillo ieri in conferenza stampa, seppur inevitabilmente sotto pressione, rifiutando l’etichetta di specialista: “Io posso essere uno specialista in vittorie, ma anche in sconfitte. La mia carriera parla chiaro se vedete quello che ho perso, quante finali, 3 di Champions, una ai Mondiali, una agli Europei, una di Coppa Uefa. In carriera ci sono vittorie e sconfitte”. Ed ancora: “Ho ricordato al gruppo proprio le mie esperienze calcistiche perché tramite il vissuto provi a dare avvertimenti importanti ai ragazzi”, la convinzione di Conte, psicologo fino all’ultimo minuto.