Il Napoli va a caccia della vittoria più importante. La squadra di Antonio Conte proverà a continuare il trend delle ultime settimane, sulle ali dell’entusiasmo, per vincere domani a Lecce la gara più delicata tra le quattro che restano considerando che Genoa e Cagliari sono già salve ed anche il Parma alla penultima potrebbe non avere obiettivi. Entusiasmo travolgente per gli azzurri, ieri attesi da centinaia di tifosi alle porte del centro tecnico di Castel Volturno, mentre la sfida col Genoa al Maradona è andata sold-out come da previsione (l’ottavo di fila, il tredicesimo in stagione), ma il risultato è stato raggiunto in appena due ore (con 90mila tifosi in coda virtuale e probabilmente chissà quanti nelle varie rivendite in città) per una richiesta di tagliandi tripla rispetto alla capienza dell’impianto di Fuorigrotta. Una febbre Scudetto contagiosa mentre Conte riflette ancora sul Napoli da proporre in queste ultime uscite considerando l’ennesimo infortunio.
Si va verso le due punte?
L’infortunio di Buongiorno, con Juan Jesus che ha già terminato la sua stagione, ha praticamente azzerato le scelte in difesa. Resta la soluzione Rafa Marin, che non ha mai convinto del tutto Conte che l’ha schierato titolare solo in Coppa Italia ed a Monza, e per questo il tecnico del Napoli ha lavorato nuovamente ad un adattamento, come prima del match col Torino (in quel caso però poi fu rischiato Buongiorno, evidentemente non ancora recuperato del tutto). C’è la forte possibilità di vedere stavolta Olivera da centrale con Spinazzola quindi arretrato da terzino. A quel punto niente esterno mancino (con Okafor e Ngonge che non convincono Conte) e dentro Raspadori al fianco di Lukaku per un 4-4-2 già provato prima del Milan, poi saltato per l’indisponibilità di McTominay che partirà più largo (in non possesso) per accentrarsi come di consueto alle spalle di Lukaku. Ed a centrocampo Anguissa ancora favorito nel ballottaggio con Gilmour.